Quando una persona arrivata al culmine di una carriera professionale, ti dice che è arrivato il momento giusto per riappropriarsi della sua libertà, ti rendi conto che l’età è veramente un dato squisitamente tecnico. Questa persona ha spiegato a me e ad altri che terminata la sua attività, avrebbe desiderato armarsi di fuoristrada ed andare in giro per il mondo e farlo alla maniera meno comoda possibile.
Girando per agriturismi da poche stelle e perché no, le stelle, quelle vere osservarle da un giaciglio ricavato nel verde. Ho pensato che fosse un’aspirazione incredibilmente gratificante per l’essere umano, lontano dagli agi e le comodità che spesso fuorviano le emozioni e ci allontanano da noi stessi.
Farlo quando lavoro e figli sono stati sistemati, e si potrebbe beneficiare del frutto di tanta fatica, risulta essere anche più originale. Capita davvero troppo spesso di riscontrare una curiosità morbosa rispetto all’età di un altra persona, forse perché questo è un dato che rivela o svela più di quanto le parole possano raccontare.
O forse semplicemente perché ci sono delle tappe che nella vita vanno raggiunte entro un certo limite di tempo, altrimenti la società stessa giudica e ridicolizza. A volte ci sono dei limiti oggettivi, per i quali la volontà della persona è ininfluente.
Magari si vorrebbe cominciare uno studio universitario, ma non è possibile per via del fatto che si è costretti a lavorare molte ore al giorno. Il denaro o meglio la mancanza di esso, costituisce spesso un limite all’appagamento di un desiderio.
Non sempre però è colpa di fattori esterni, se non ci si esprime a dovere come individui. Succede che la società con le sue limitazioni ed i suoi paletti ci ingoia in una routine standardizzata, che uccide l’estro e l’evoluzione della comunità intera. Se un individuo non cresce, siamo un po’ più poveri tutti noi che ci nutriamo della bellezza o della povertà intellettuale che la collettività ci rimanda.
Dovremmo incentivare le persone ad esprimere ciò che di creativo hanno dentro di sé, senza trincerarci dietro inutili limiti, senza pensare che questo va fatto in un certo momento o per quello ormai è scaduto il tempo. Fino a che occupiamo un posto su questa Terra, approfittiamone per arricchirci ed arricchirla di bellezza.
Idee nuove, sogni da realizzare per i quali mai è troppo tardi, soddisfazione personale che migliora le persone ed il contesto di tutti. L’età ci indica solamente da quanto tempo siamo ospiti del pianeta. Si spera che rappresenti un incentivo a fare di meglio, cercando di pensare che un giorno nuovo è una buona occasione per creare qualcosa di positivo, qualcosa di cui si ha veramente bisogno.
Anche fosse solo un sorriso da una persona che prima mostrava solo scontentezza. Ogni giorno è buono per una rinascita. La società è davvero troppo legata ai limiti imposti dal tempo che passa. Un numero che etichetta. Se ci dice che il corpo è sempre un po’ meno giovane, in realtà non dovrebbe fare altro.
Invece viene usato per tracciare delle linee ben marcate tra ciò che è lecito e ciò che non lo è, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, quello che si può fare entro e non oltre. Gli unici doveri che abbiamo sono quelli di mantenere il fisico in grado di combattere gli insulti del tempo, e dare un contributo positivo per l’evoluzione della società.
Non ci sono numeri che tengano nella strada che dobbiamo percorrere. Ognuno di noi può farlo fino all’ultimo giorno, magari se cominciamo a pensare più liberamente, potremmo scoprire di avere un talento inesplorato. Il cielo ci sembrerà pieno di stelle. Come mai l’avevamo visto prima.
Io questo cielo l’ho scoperto in un momento molto buio, proprio quando le stelle sono più visibili. Ho assecondato la mia passione per la scrittura e ne è uscito fuori un libro.
Chissà quante altre cose potrei fare, e quante invece non avrò e non avremo il coraggio di fare. Peccato davvero.
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