domenica 1 gennaio 2017

Ricomincio da Gandhi


Tanti fatti sono accaduti in questo 2016 ormai alle spalle. Il mese di Febbraio contava 29 giorni anziché 28 e questo, in base alla credenza popolare, sembrerebbe essere foriero di grandi disavventure. 

Le quali si potrebbero tradurre in diversi attacchi terroristici, una strage ferroviaria, sismi più o meno potenti, voluti dalla natura o creati dall’uomo come quello scaturito dall’esperimento nucleare della Corea del Nord avvenuto a gennaio, l’uscita dall’Unione Europea decisa dagli stessi cittadini del Regno Unito.

Se si aggiunge anche la grave crisi umanitaria in Siria, oltre ad una situazione economica disastrosa in Venezuela, si potrebbe pensare che la leggenda popolare ha sempre una base realistica e non ci rimarrebbe altro che piangere e lamentarci di quanta sfortuna si abbatta su questo nostro pianeta.

Ma in ogni analisi oggettiva che si rispetti, bisogna osservare tutti gli aspetti di una questione ed ecco che spuntano notizie che migliorano la prospettiva dalla quale si osserva il futuro del pianeta e della nostra specie.

L’Iran ha smantellato il suo arsenale nucleare tanto da meritarsi la rimozione delle sanzioni delle Nazioni Unite; Radovan Karadzic viene condannato a 40 anni di reclusione per i crimini commessi nel conflitto in Bosnia ed Erzegovina; Barack Obama visita Cuba dopo che l’ultimo Presidente americano a farlo fu nel lontano 1928; all’incirca nello stesso periodo veniva completato il primo tratto dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, definitivamente terminata proprio in questo anno funesto, ci sono voluti circa 88 anni. C’è di che rallegrarsi. 

Un altro importante evento potrebbe ancora far pendere la bilancia in un senso o nell’altro: si tratta dell’elezione di Trump alla Presidenza degli Stati Uniti. La sua recente nomina di un petroliere a capo dell’agenzia che protegge l’ambiente, mi fa seriamente propendere per una collocazione tra gli eventi infelici.

Non ho ancora nominato il lancio su smartphone del gioco Pokémon Go, in seguito al quale si è scatenata una caccia ai vari personaggi nei luoghi pubblici, che ha visto giovani e non armarsi di cellulari usati alla stregua di retini per farfalle. Lo colloco per ultimo in quanto potremmo considerarlo un evento effimero, ma è pur sempre indicativo di un contesto che cambia, velocemente e in maniera significativa.

Qual’è il mutamento di cui avrebbe davvero bisogno il contesto planetario dove avvengono fatti di tale inaudita violenza che non possono in alcun modo essere compensati da qualsiasi altro fatto lieto?

Abbiamo un esempio terribilmente significativo da cui imparare: Gandhi, un uomo la cui nobiltà d’animo, il coraggio, la tenacia, hanno già fatto una parte di storia e sono lì, pronti a farci riflettere su un nuovo epocale inizio.

Il 2017 è l’anno ideale per ricominciare dai suoi insegnamenti, ma qui non parliamo di teoria, perlomeno non solo, la sua stessa vita è scuola.
Nella sua lotta non violenta per l’indipendenza dell’India dal governo inglese prima e nel conflitto con il Pakistan poi, ci dà una chiara dimostrazione che si può essere incisivi non utilizzando una sola arma. 

Ci sono cose per cui sono disposto a morire, ma non ce n’è nessuna per cui sarei disposto ad uccidere.

Non professa la pace solo a parole, digiuna severamente e marcia con il suo popolo, prega, veste poveri panni, accetta con coraggio le scelte della disobbedienza civile. 

Nel mondo attuale ancora si ragiona in termini di violenza che chiama altra violenza; nel suo pensiero pacifista mai la guerra viene contemplata come risoluzione di conflitti. 

“Bisogna combattere la violenza. Il bene che pare derivarne è solo apparente; il male che ne deriva rimane per sempre….L'esperienza infatti mi insegna che dalla falsità e dalla violenza non possono scaturire risultati positivi duraturi.”

Costruire una società evoluta, in cui gli individui si confrontano, utilizzando solo le parole è possibile se si comincia ora. 

Non c'è strada che porti alla pace che non sia la pace, l'intelligenza e la verità.”

Una società giusta, evoluta, progredita, passa prima per uno stile di vita individuale improntato sulla semplicità, il distacco dai beni materiali, il disinteresse per il superfluo, un’alimentazione senza eccessi, in modo da esercitare la minore violenza possibile verso la natura, il rispetto verso gli animali, l’autodisciplina.

“Chi non controlla i propri sensi è come chi naviga su un vascello senza timone e che quindi è destinato a infrangersi in mille pezzi non appena incontrerà il primo scoglio.”

In un mondo dove tutto è gridato, anche quelle che non sono verità, ma vengono fatte passare come tali, il silenzio assume un significato altissimo, un bene di rara importanza.

Gandhi riservava un giorno della settimana ad esso, lo considerava fondamentale per purificare la sua anima, per trovare la pace. Dovremmo noi tutti scoprirne i meravigliosi effetti sullo stato mentale, e non di meno si eviterebbero grandi quantità di informazioni inutili dannosamente disperse nell’etere.

Gandhi rappresenta l’icona di un mondo che riflette sui propri terribili errori, fa marcia indietro, decide di voler finalmente essere in armonia con la natura e tutti gli esseri che la abitano, bandire gli eccessi, incentrare la propria esistenza non su sé stessi, ma con uno sguardo verso il futuro per donare alle generazioni successive un mondo sempre più evoluto, progredito in modo equo, senza ingiustizie.

Ogni icona ha un messaggio che la rappresenta, io scelgo questo:

Il mio obiettivo è l'amicizia con il mondo intero, e io posso conciliare il massimo amore con la più severa opposizione all'ingiustizia.”

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