domenica 8 gennaio 2017

L'ipocrisia dei buoni sentimenti



Prima di parlare di qualsivoglia argomento mi sembra doveroso capirne a fondo il significato e verificare se si adatta al contesto in cui lo vorrei inserire. 
Se nei giorni successivi all’Epifania che ufficialmente chiude il periodo del Natale, ci si ferma a riflettere sulle festività appena trascorse, è normale pensare ai sentimenti che le hanno governate e alla loro genuinità. 

Ecco che la parola ipocrisia e tutto ciò che di poco sincero ne consegue si adatta magnificamente alle varie occasioni tra palline e tavole vestite a festa.

Letteralmente vuol dire simulazione, sia essa di virtù, di buone qualità, disposizioni e buoni sentimenti ed è soprattutto di quest’ultimi che le giornate di festa sono intrise. Circostanze in cui ci si ritrova a stare obbligatoriamente vicino a persone, parenti o amici, con le quali non ci sono buoni rapporti o che normalmente non frequenteremmo. 

Ed anche se le persone sono di nostro gradimento, ma il nostro stato d’animo non è dei più benevoli ci troviamo nella medesima situazione, quella di ostentare un sorriso andandolo a pescare dal più profondo degli abissi. In un verso o nell’altro dobbiamo dare fondo alle nostre migliori capacità recitative per ritrovarci poi alla fine di queste giornate sfiancati e con il morale a terra.

Quando proprio non possiamo scegliere di stare insieme a persone che apprezziamo e che ricambiano i nostri sentimenti, per rispettare i precetti imposti dalla religione mettiamo in atto delle buone azioni che attribuiscano il vero significato al Natale. 

Fare buon viso a cattivo gioco potrebbe essere una di quelle. In caso di astensione dal credo in una dottrina religiosa ed il nostro unico dio è determinato dai valori in cui abbiamo deciso di fondare la nostra esistenza, allora cogliamo l’occasione per una riconciliazione con il mondo. 

Una disposizione positiva, che ci faccia sentire in pace, visto che i cattivi sentimenti prima che fare male agli altri, danneggiano la salute di chi li prova.

Se nonostante tutte le buone intenzioni, non si riesce a trarre nulla di proficuo da giorni di forzata vicinanza e regali non accompagnati da sincere emozioni, bisogna pensare che forse è il caso di cambiare. Non è mai troppo tardi per fare una cosa diversa, per spezzare il circolo vizioso di un meccanismo nel quale siamo stati inglobati senza che ce ne accorgessimo. 

Tutta la società nella quale viviamo lo è ed i rapporti che ci troviamo ad affrontare giornalmente, sono spesso insinceri e di facciata. A volte è necessario, per la natura del contesto in cui ci troviamo, frequentemente le persone tendono a mascherare le loro vere intenzioni. 

Fare la scelta di eliminare questo tipo di rapporti, può avere come conseguenza quella di avere poche, pochissime persone da frequentare. È un rischio che la maggior parte della gente non vuole correre. La solitudine spaventa, ancor di più nelle giornate che raccolgono tante persone attorno ad un tavolo e quando non si fa parte di una cerchia ci si sente inevitabilmente emarginati. 

Quest’anno in qualche modo è andata, c’è tempo un anno intero per una scelta coraggiosa. L’unica cosa che al momento si può fare è un bilancio. 

Per quanto mi riguarda voglio partire dai regali, anche se suona strano da una che vorrebbe seguire gli insegnamenti di Gandhi. Distaccarsi dai beni materiali non è facile in una società come la nostra, ma riceverne uno che non sia tangibile è un aiuto in quella direzione. 

Mi è stata infatti regalata un’adozione a distanza, tramite il Wwf, di una specie in via di estinzione e non solo mi è sembrato adatto alle mie aspirazioni, ma del tutto in linea con quanto il pianeta ha bisogno. 

Alla fine ho trovato la mia riconciliazione con il mondo e nonostante tutto è andata bene. Sul dissimulare ho ancora molte difficoltà, non mi adatto molto bene a queste occasioni di festa. 

Ho un anno per riflettere sulla scelta coraggiosa da mettere in atto, potrei decidere di comprare a tutti una specie in pericolo. 

Per chi ama molto i beni materiali non sarebbe una bella sorpresa, ci sarebbe da divertirsi. 

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