venerdì 6 novembre 2015

Se la celebrità è postuma

Vincent Van Gogh - Self-Portrait, August 1889, Oil on canvas, National Gallery of Art, Washington D.C.

Google gli dedica un doodle ed io gli dedico questo piccolo spazio del mio blog, sempre gentile concessione di Google. Il suo nome è Adolphe Sax ed è ovviamente lui, l’inventore del sassofono. Brevettato e presentato ufficialmente nel 1846 Inizialmente concepito per bande ed orchestre, divenne famosissimo dopo la sua morte come strumento caratteristico della musica jazz, negli Stati Uniti, per poi divenire usatissimo in tantissime applicazioni di musica pop e rock.

Ed è proprio questo il punto, Sax divenne celebre in tutto il mondo solo quando non era più in vita. Come tanti altri artisti. La sua vita fu invece molto travagliata, boicottato duramente da altri fabbricanti di strumenti. Portato alla bancarotta per ben due volte, aggredito fisicamente e trascinato in tribunale svariate volte. I suoi dipendenti minacciati o intimoriti per costringerli a licenziarsi. Tutto ciò ebbe ovvie ripercussioni sulla sua salute, arrivando a sviluppare un tumore, fino a quando non morì in assoluta miseria. 

Non è la prima volta che un talento non venga riconosciuto quando può riscuotere i meriti delle sue creazioni; c’è una certa tendenza ad emarginare le menti lungimiranti. Menti che magari valorizzate a dovere potrebbero dar vita ad altre mirabolanti espressioni del proprio genio creativo, anticipando magari di moltissimi anni l’intuizione di qualche altra mente illuminata. O semplicemente dando luogo ad una creazione alla quale nessuno arriverà mai. Potrebbe succedere anche questo, purtroppo. 

In ogni caso non si può affermare con certezza, dal momento che non abbiamo la possibilità di vivere un’altra dimensione, quella in cui tutte le menti brillanti, eccelse, raccolgono i frutti dei loro meriti mentre sono ancora in vita, dando libero sfogo al loro estro, senza doversi confrontare con le beghe degli invidiosi o l’ostruzionismo delle piccole menti, peccato. Credo che saremmo avanti di molti, molti anni nell’evoluzione della specie e chissà, tante umane nefandezze sarebbero superate da tempo.

Ce lo dovremmo ricordare la prossima volta che ci sembra di scorgere uno sguardo che si illumina, un ragionamento al di fuori del comune, un’idea che ci sembra davvero fuori tempo. Potremmo avere la fortuna di scambiare due chiacchiere con un futuro Gregor Johann Mendel o Edgar Allan Poe. 

Scusate se è poco.

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