
Se provate ad anagrammare le parole All Hallows’ Eve (la notte prima di Ognissanti) con qualche aggiunta qua e là, può essere che incappiate nella parola che dà il nome alla festa più macabra dell’anno: Halloween.
La sua origine risale alla festa celtica di Samhain, il cui nome deriva dall’antico irlandese e sta a significare “fine dell’estate”. Molti sono gli usi e costumi di questa ricorrenza ed alcuni in particolare hanno avuto origine in tempi relativamente recenti, attribuendo tinte più o meno fosche ad una festa che non nasce per spaventare.
Tra gli usi potremmo annoverare quello di intagliare zucche con espressioni orripilanti, risalente alla tradizione irlandese e scozzese di intagliare rape per farne lanterne, simbolismo in ricordo delle anime bloccate nel Purgatorio. Mentre tra i costumi c’è proprio quello di travestirsi, il quale affonda le sue origini nel Medioevo, in Irlanda ed in Gran Bretagna. Il 1° Novembre, il giorno di Ognissanti, la gente povera andava porta a porta e riceveva cibo in cambio di preghiere per i loro morti il giorno della Commemorazione dei defunti (il 2 Novembre).
Alcuni culti religiosi, per esempio i cristiani discendenti dei popoli celti, non attribuiscono alla celebrazione di Halloween significati negativi, piuttosto la vedono come un’opportunità di insegnamento per i bambini, circa la morte e la mortalità. Non è così per la maggior parte del culto cristiano che la associa alla paura, la stregoneria, gli spiriti, i fantasmi e di nuovo lei, la morte.
Io mi sono immersa nello spirito della festa, travestendomi dalla più famosa replicante che la cinematografia conosca, Pris - Daryl Hannah, nel celebre Blade Runner.
Non sono andata in giro a elemosinare dolcetti o preghiere. Ho semplicemente preso in prestito le tenebre della notte per nascondere ritrosia ed insicurezze, calandomi a pieno spirito nel personaggio.
E non potrei aver fatto miglior scelta. Una replicante, creazione sfuggita al controllo degli umani, che si nasconde per scappare dalla morte: programmata, crudele, inevitabile.
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