Giunte le agognate vacanze ci si appresta a concedersi meritato riposo dopo un anno di fatiche per muscoli e neuroni. Ed anche chi, per i più svariati motivi, non può spostarsi, cerca il suo angolo di paradiso all’interno di una città o ovunque dimori abitualmente: un parco, un piccolo angolo di verde o anche solo un albero sotto la cui maestosità trovare riparo dal caldo. E lasciare che il verde e tutte le sue sfumature allevino le sofferenze delle nostre esistenze sempre più tormentate.
Senza di lei, la natura, nessuno di noi sarebbe al sicuro dai patimenti della società moderna, complessa e complicata. Nessuno di noi troverebbe conforto dai piccoli e grandi dolori della quotidianità, privati dei colori del mare, della rassicurante protezione degli alberi, dello straordinario suono delle creature in movimento.
Se cominciamo ad ascoltare la natura, piuttosto che percepirne passivamente i suoni, entreremo in contatto con la parte più profonda di noi stessi e non potremo che trarne beneficio.
L’uomo non ha dimostrato di saper vivere in armonia con la sua preziosissima ed insostituibile fonte di benessere, distruggendone a poco poco le radici, riuscendo ad arrivare a quelle più profonde.
Apparentemente si direbbe che l’uomo è egoista, ma sul dizionario il termine egoismo viene definito come l’atteggiamento di chi si preoccupa unicamente di sé stesso, del proprio benessere e della propria utilità, e se così fosse, sarebbe tanto premuroso e rispettoso verso chi continua ad elargirgli doni inestimabili, necessari a soddisfare tutti questi scopi.
Forse l’unica spiegazione è che l’essere umano non ha ancora compreso che continuando a perpetrare gli insulti e le violenze verso l’ecosistema, sta lentamente distruggendo sé stesso e le sue progenie. Di quanti altri anni di evoluzione ha bisogno per esserne consapevole?
Io, in questi giorni, mi trovo in una località marina e mentre cammino lungo la spiaggia, cerco di praticare il mio esercizio quotidiano: osservo e non guardo, ascolto e non sento, percepisco svestendo i panni di spettatore passivo. E così, anche una conchiglia sulla spiaggia diventa un diamante prezioso donatoci dal mare, un gabbiano su uno scoglio una maestosa vedetta che veglia sulla tranquillità degli oceani, un piccolo granchio che si nasconde tra gli scogli una timida creatura che si mimetizza per sfuggire al più temibile dei predatori.
Scatto qualche fotografia, io che ancora ho la fortuna di ammirare questo spettacolo.
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