domenica 7 agosto 2016

La moglie tradita ed il miliardario guerrafondaio


Sarebbe la prima donna a ricoprire il ruolo di presidente dello stato più potente della Terra e questo rappresenterebbe un capitolo del tutto nuovo sui libri di storia, senza dimenticare che ciò avverrebbe in un particolare periodo di oscurantismo, in attesa del prossimo passo. Decisivo, fondamentale capace di traghettare l’umanità fuori da questa spirale di odio e violenza che invece ci ha fatto regredire pericolosamente, come se secoli di storia non ci avessero insegnato proprio niente. 

I singoli stati sono arroccati nelle loro posizioni valutate principalmente in dollari e prendono le loro decisioni in base a quanto possono essere vantaggiose o meno da quel punto di vista; non c’è ombra di una visione totale del pianeta, di sentirsi parte di un unico destino, il singolo interesse prevale e l’evoluzione della specie segna una pericolosa battuta di arresto. Il ruolo ed il contesto non sono quindi di poco conto e la persona che si troverà nel bel mezzo a rivestirlo non può essere nella norma. 

Deve possedere delle caratteristiche particolari, capace di far fronte alle diverse pressioni economiche e politiche che spingeranno il mondo verso una terribile lotta ad accaparrarsi le ultime riserve di petrolio ed una presa di posizione seria e fattiva relativamente al possibile disastro dell’ecosistema irrimediabilmente corrotto. Insomma in grado di anteporre alle logiche di profitto e di supremazia, quelle di una pacifica convivenza tra razze, religioni e di vita sostenibile per le generazioni future. 

Una mente illuminata insomma e non è chiedere poco. Dal momento che il Dalai Lama non potrebbe mai diventare presidente di uno stato così importante, allora bisogna prendere ciò che c’è e purtroppo anche facendo i calcoli del male minore. Non sono del tutto sicura che una donna, umorale e volubile, come sono le caratteristiche tipiche del genere, sia in grado di tener testa a questo ingrato compito, mantenendo i nervi saldi anche in caso di scelte difficili ed impopolari. 

Sono però altrettanto certa che il suo avversario, Donald Trump, rappresenta ciò di cui il mondo non ha affatto bisogno, anzi lui è l’antitesi di tutte quelle caratteristiche descritte prima. Se una guida spirituale rappresenta la guida verso la conoscenza, lui apre la strada all’odio che richiama altro odio, alla divisione, alla violenza sia verbale che fisica, all’involuzione. 

Ma è davvero questo di cui il pianeta ha bisogno? 
Un miliardario che avendo sperimentato quasi tutti i settori della vita economica, ha deciso di scegliere come prossimo investimento, la Terra e tutti i suoi abitanti; se dovesse andare male si andrà solo più giù, verso il baratro. Di certo lui avrà calcolato anche questo rischio, ma noi non ce lo possiamo permettere.

La mia paura sull’umoralità di Hillary sarebbe infondata, ho letto infatti che viene considerata l’uomo tra i due, la più preparata, la più idonea e per questo non necessariamente più votata. Qualcun altro ha anche detto che lei rappresenta il passato, quando invece vi è necessità di un futuro nuovo, non credo si riferisse a quello che propina il miliardario.

Se dovessi votare, la sceglierei e non perché non si chiama Donald Trump, ma per come ha saputo gestire la questione del tradimento del marito. Baserei una scelta così importante su una questione apparentemente al di fuori della politica? 

Essere traditi è una condizione nella quale nessuno di noi si vorrebbe mai trovare, quando poi questo avviene pubblicamente si traduce in una messa in ridicolo della vittima, con relativi scandagliamenti sul perché si sia arrivati ad un tale epilogo. 

Lei era la moglie del presidente e nonostante ciò è riuscita ad uscirne vincente, anche se qualcuno potrebbe obiettare che per amor della politica si fa questo ed altro. Io invece credo che è riuscita ad emergere da una questione piuttosto spinosa dove lei stessa era coinvolta a livello personale e lo ha fatto molto bene, ha salvato la faccia che mi sembra nel tempo sia diventata ancor più solare e radiosa.

In un suo libro ha scritto che è rimasta accanto al marito per amore, perché è la persona più interessante che lei abbia mai conosciuto. Non credo sia facile fare tali affermazioni dopo essere stata umiliata sotto i riflettori ed aver subito le critiche di tutti coloro che vedevano in un divorzio l’opportuna conclusione della vicenda.

Spero che usi la stessa determinazione nelle decisioni importanti, senza lasciarsi influenzare e che siano quelle giuste per il pianeta, a dispetto delle pressioni esterne.

Alla fine, dopotutto, ha avuto ragione lei.




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