venerdì 12 agosto 2016

I peccati passati e quelli futuri, chi ne commetterà di più?


Alcune persone dopo aver letto il post sui candidati alla Casa Bianca, hanno criticato alcune mie affermazioni. Chi non lo ha fatto verbalmente perché non mi conosce, ha colto l’occasione per dirmi viso a viso il suo punto di vista.

Ammetto di essere un’appassionata di confronti e mi piace vedere quando la gente esprime il suo parere su questo o quell’altro argomento, mostra un interesse verso determinate, importanti questioni, dà dimostrazione di essere partecipe della vita, in qualche modo è pensante. 

Anche se mi riempirebbe il cuore di gioia vedere tanta animosità anche quando si parla di temi, dove invece, normalmente, vige un generale disinteresse come l’ambiente degenerato dall’attività dell’uomo e quello che possiamo fare per salvarlo dalla distruzione totale.

Ed appunto per tali ragioni, invece di occuparmi dello sfacelo che l’utilizzo sfrenato del petrolio ha causato nell’equilibrio dell’ecosistema, mi tocca parlare di quello causato per il controllo sui suoi giacimenti che ha reso le aree geografiche interessate una estesa zona di smisurato interesse economico. 

Se si parla di America non si può evitare questo discorso e il candidato che uscirà vincitore sarà l’ennesimo presidente a dover gestire la spinosa questione, senza dimenticare che si è aggiunto il fattore terrorismo, figlio di una politica prevaricatrice e di sfruttamento delle potenze occidentali, disinteressate al grave problema della difficilissima convivenza delle diverse etnie nelle zone.

Ecco, se davanti ad un problema di questa portata, un candidato di nome Trump risponde che introdurrebbe una moratoria sull’immigrazione delle persone di religione islamica, mi sembra proprio di vederlo, l’ennesimo muro, innalzato su un’altra religione, così come è stato per prendere le distanze da differenti ideologie. E la storia ce lo insegna, i muri non sono benefici per la serena convivenza delle differenze.

Altro punto della sua campagna è quello dell’abolizione dell’Obamacare, la riforma sanitaria voluta da Obama.
Sappiamo quanto sia controversa la questione delle cure sanitarie in America, legata essenzialmente alla personale capacità economica. Uno dei punti principali della riforma riguarda il divieto per le compagnie di negare la stipula di assicurazioni per alcune patologie, abolirla significherebbe tornare indietro a quando queste persone, indigenti e malate non potevano curarsi. 

Mi sembra francamente il provvedimento di una persona che, fortunatamente per lui, non ha dovuto mai soffrire la disperazione della mancanza di mezzi per poter vivere dignitosamente. E chi non riesce a guardare al di là del proprio naso non mi ispira molta fiducia.

Chiarisco che non ce l’ho con la persona, come qualcuno ha pensato, ma con le sue affermazioni. Il fatto che sia uno degli uomini più ricchi del pianeta non è mio avviso il vero problema, oltretutto se ciò l’ha ottenuto con merito perché ci ha saputo fare possiamo solo applaudire il suo talento, anche se dubito che ciò sia successo senza passare sul “cadavere” di qualcuno.

Ribadisco che Hilary Clinton non è il candidato ideale per me ed il tradimento del marito era un pretesto per mettere in luce alcune sue qualità.
Lungi da me dal considerarla una politica dall’animo puro e chi lo sarebbe a quei livelli? Un ruolo così importante, non deve rispondere solo a sé stesso delle sue decisioni, ma anche alle diverse lobby che ruotano intorno ai poteri forti.
Con il risultato di fare scelte anche contrarie ai propri principi e moralmente discutibili.

Certo se poi deve rispondere anche del comportamento del marito, otto anni di presidenza di uno stato tanto potente che si vanno a sommare a quelli suoi come segretario di stato, beh non ne uscirebbe pulito neanche Gandhi. 
Comunque se vincerà Trump, sarò pronta a valutarne oggettivamente l’operato, senza pregiudizi.

Non alzerò un muro semplicemente perché non rientra tra le persone a me gradite.
In ogni caso, chiunque la spunterà farà errori, commetterà qualche peccato e tradirà almeno un principio dichiarato in precedenza. Questa è la politica, difficile uscirne indenni. 

Alla resa dei conti non sarà mai come avrebbe dovuto essere.


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