La Gran Bretagna ha scelto di essere fuori dall’Europa ed è realtà di oggi. La Federazione dei pianeti uniti è il governo interstellare che unisce gli umani ed altri popoli simili in un’unica istituzione. Siamo nell’anno 2373 e la realtà è quella della finzione cinematografica della serie televisiva Star Trek, scaturita da una brillante idea del suo lungimirante sceneggiatore. Semplice utopia, ideale di un mondo irrealizzabile o inevitabile finale di una storia del pianeta ancora tutta da scrivere?
La cosa certa è che attualmente un paese, l’Inghilterra, ha scelto di tirarsi fuori dalla vasta regione chiamata Europa che, almeno geograficamente continuerà ad inglobarla.
In genere coloro che sostengono una scelta di questo tipo non hanno una visione globale del pianeta, ma tendono a focalizzarsi sul territorio di appartenenza, vedendolo costantemente sotto minaccia di invasioni straniere o economicamente danneggiato dagli inevitabili vincoli dettati dall’essere parte di una grande comunità.
A quel punto per convincere anche le altre menti che allontanarsi è la scelta giusta, fanno leva sui sentimenti di paura, orgoglio e protezione delle generazioni future da queste terribili minacce.
Se si pensa al luogo in cui si vive come una terra blindata dai confini invalicabili è normale vedere ogni possibile interferenza esterna come un’insopportabile intrusione, ma se ci si considera abitanti di una piccola parte dell’immensa distesa di terra che è il pianeta che occupiamo, allora il punto di vista cambia e non di poco.
Sono molte le minacce che l’intero globo deve fronteggiare nel suo immediato futuro: l’odio crescente per le differenti appartenenze religiose e quello ancestrale per le diverse etnie, senza dimenticare il rischio sempre più concreto di una rottura definitiva dell’equilibrio dell’ecosistema che metterà in pericolo l’esistenza della razza umana nella sua interezza.
Il concetto banale è quello che vede nell’unione la forza, lo avevano ben compreso gli antichi Romani che per governare i vari stati utilizzavano il motto “divide et impera” ossia dividi e comanda in modo da evitare che i singoli popoli si coalizzassero da risultare poi vincenti contro il potere di Roma.
Se davvero si desidera un futuro sereno e di prosperità per sé e per le generazioni che verranno è importante cominciare a ragionare in termini diversi, guardare al di là del proprio naso e dei confini nazionali. Dovremo arrivare a sentirci cittadini del pianeta, perché nonostante i bastoni tra le ruote del progresso, lanciati da coloro che rivendicano le loro appartenenze di qualsivoglia origine, religiosa, etnica, sociale, il cammino dell’evoluzione ci porterà ad un’immensa fusione popolare. Che al pari di quella nucleare sarà sconvolgente, rivoluzionaria e ci lancerà molto, molto avanti nel viaggio verso lo sviluppo della specie, quello ecosostenibile.
Lo ha compreso chi ha costruito il nostro futuro nella finzione del telefilm Star Trek: la Federazione dei pianeti uniti che unisce i popoli di diversi pianeti oltre la Terra. Tante culture differenti mischiate in un’unica supercultura della logica, della scienza e della tecnologia.
E quelli che oggi pensano che è conveniente dal punto di vista economico dividersi dal resto dal mondo, dovrebbero riflettere sulle parole del capitano Picard, nobile condottiero dell’astronave Enterprise:
“L’ economia del futuro è piuttosto diversa: il denaro non esiste nel 24° secolo, l'acquisizione della ricchezza non è più la forza motrice delle nostre vite. Noi lavoriamo per migliorare noi stessi e il resto dell'umanità.”*
*(tratto dalla voce di Wikipedia “Federazione dei pianeti uniti”).
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