Il suo nome era Zegher, dico era perché non so come ci si riferirà a lui nel mondo in cui potrebbe trovarsi ora. Era un cane e di questo siamo certi, perlomeno nel tempo di esistere che gli è stato concesso sulla Terra. Quattordici anni non sono poi così pochi per uno della sua specie, e come spesso accade in questi casi la sua assenza sarà davvero palpabile.
Pur non avendo avuto la fortuna di avere un amico che accompagnasse fedelmente le mie giornate, ho potuto osservare come le persone che si trovano ad affrontare la perdita dei loro coinquilini pelosi, si sentano perse e abbandonate, dilaniate da un grande, inconsolabile dolore.
Pur non avendo avuto la fortuna di avere un amico che accompagnasse fedelmente le mie giornate, ho potuto osservare come le persone che si trovano ad affrontare la perdita dei loro coinquilini pelosi, si sentano perse e abbandonate, dilaniate da un grande, inconsolabile dolore.
Questo perché il sentimento di affetto, di amicizia o più semplicemente amore, è indipendente dalla natura dell’oggetto su cui lo riversiamo: un altro essere umano, un cane, un gatto, un canarino o una pianta.
Io mi sono data una spiegazione dei legami così forti che si vengono a creare con esseri che non appartengono alla nostra specie, e che le persone stesse tendono a ribadire come se dovessero giustificarsi di provare un sentimento tanto forte per un animale o chissà cosa di diverso da un altro uomo o donna.
L’essere umano ha un estremo bisogno di amare e di non sentirsi solo, e quando incontra un altro essere che non soltanto è disposto ad amarlo, ma lo fa in maniera incondizionata, senza fare domande, senza chiedere se preferisce il mare o la montagna, se può cortesemente abbandonare quell’abitudine tanto fastidiosa, allora è davvero festa grande o per dirla in termini più eleganti, è l’apoteosi di tutti i sentimenti che scaldano il cuore.
Ma gli esseri umani che tanto egoisticamente si deliziano di questi doni d’amore, sono capaci di farli volare più in alto del loro stato di esseri “inferiori”?
Sì perché noi apparteniamo ad una razza intelligente, di certo la più intelligente che sia mai vissuta su questo pianeta, l’unico finora da noi conosciuto come abitabile.
Difficile credere che le cose stiano davvero così quando distruggiamo gli esseri inferiori che ci circondano ed i legami di affetto che cercano di stringere con noi.
Ma noi siamo esseri superiori così tanto elevati da non riuscire a vedere quanto, di veramente prezioso, abbiamo davanti agli occhi.
La vera svolta per il genere umano avverrà quando riuscirà ad amare, nel senso più vero e profondo del termine.
Allora cominciano a prendere appunti, impariamo da loro: le piccole, grandi creature di questo pianeta.
Per tornare a Zegher, perché è a lui che dedico questa riflessione, beh ovunque tu sia, continua ad amarci come noi, ancora, non siamo in grado di fare.
Per tornare a Zegher, perché è a lui che dedico questa riflessione, beh ovunque tu sia, continua ad amarci come noi, ancora, non siamo in grado di fare.
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