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Immagine di Tom Hill da Pixabay |
Avevo lasciato i miei cari lettori con una promessa più che altro dettata dai dogmi della società moderna, rendermi visibile su una grande vetrina quale è quella di Amazon. Fare in modo di farsi riconoscere anche da un pubblico che non parla l’italiano o almeno non solo.
Gli estimatori dell’editoria vecchio stile non amano molto queste luccicanti vetrine dove chiunque può attingere per cercare di accaparrare più monetine o più fama che spesso vogliono dire la stessa cosa. Come se la cosa più importante di tutte ossia la lettura, lo studio, l’intellettualità si perdesse in questo gran mare di offerte di dubbia qualità.
Capisco che l’editore come siamo abituati a vederlo nel nostro immaginario è impersonato da un signore un pò su d’età, magari con grandi possibilità economiche che è spinto a dare vita alla sua idea di attività imprenditoriale solo dalla passione, enorme, irresistibile per le parole, la lettura, per questo incredibile mondo parallelo in cui ognuno di noi che ha capito il suo enorme potere si rifugia appena può.
Però il mondo grazie alla spinta dei canali sociali tipo Facebook è cambiato e si è proiettati verso un rapido consumo delle necessità, desideri o tutto ciò di cui si ha bisogno, sempre che queste esigenze siano effettivamente reali e non create ad arte da chi ce le deve soddisfare a pagamento.
In ogni caso si spegne lentamente l’idea del luogo dove vai e con saggia riflessione decidi cosa vuoi acquistare sia esso un libro o un film, ora tutto si muove alla velocità di rete e se non ti adegui sei necessariamente tagliato fuori. Il che non è per forza un male, lo diventa se vuoi essere parte se non addirittura il fautore di un cambiamento. Obiettivo difficilissimo se non sei piuttosto estroverso da balzare da un posto all’altro munito della tua inseparabile fotocamera che immortala ogni memorabile momento.
Così la piccola Greta saltella da una barca ad una conferenza mondiale con la leggiadria di chi ha compreso cosa deve fare per catturare l’attenzione, se è solo un gioco di esibizione di sé o reale interesse per la questione ambientale non è poi così importante. Nell’imbarazzante scelta di questo panorama multimediale se riesce a catturare più like di una superstar con annessa riflessione sul ghiaccio che è sempre meno esteso è già una grande conquista.
E se decidesse di tornare a scuola chi prenderebbe il suo posto? Questo lo deciderà il grande mondo che frequenta Internet che non dovrebbe essere tanto diverso dal mondo che frequentiamo nella nostra quotidianità. Vero fino ad un certo punto, perché quella realtà è costituita da tutti coloro che tra le fitte trame di una rete senza confini tirano fuori la loro natura più nascosta e diventano massimi esperti, giudici inflessibili, sentono insomma di avere un potere tra le mani, impossibile anche solo da desiderare nella concreta vita.
Le recensioni creano punteggi, i like danno vita ad un mito, il numero di visualizzazioni rendono l’idea di chi è influente e, piaccia o meno, di chi conta. Insomma Internet con annessi e connessi è così potente che può spodestare un presidente, creare notizie falsissime, forgiare star di tutti i tipi, far diventare il buono cattivo e viceversa.
Ma se la rete è così veloce perché il cambiamento non lo è altrettanto? Alla fine non mi sembra che si sia trasformata questa società proiettata verso il distruttivo consumismo, che anzi è diventato ancora più vorace. Il denaro non ha perso la sua importanza, e si è esacerbata l’innata esibizione di sé che ci rende piuttosto cechi rispetto al mondo circostante, quello oltre i confini della propria realtà.
E allora se si vuole veramente fare la differenza, se si ha un gran desiderio che i prossimi anni siano l’inizio di un rapporto del tutto diverso tra le persone, tra l’uomo e la natura, tra l’uomo e sé stesso, si deve fare i conti con tutte queste realtà veloci. Io che amo la scrittura e la natura devo affrontare il grande colosso commerciale che è Amazon, chi vuole rallentare questa estenuante corsa alla notorietà dovrà diventare importante, che sembra un controsenso e in effetti lo è.
Perché non sei in grado di destare nessuna coscienza dal basso del tuo divano di casa, ma solo dall’alto di un podio di milioni di fan. La cosa difficile è non restare impigliato nella rete del proprio narcisismo. Altrimenti i buoni propositi si perdono e con loro anche le possibilità di modificare le cose che non vanno.
A quel punto ogni anno cambia solo di numero e rappresenta solo l’ennesima occasione mancata.