“Chi accoglie un beneficio con animo grato paga la prima rata del suo debito” disse l’immenso filosofo Seneca che catapulta nel nostro tempo una riflessione davvero importante.
Ci ricorda che il vivere con animo grato e riconoscente per ogni avvenimento positivo che ci riguarda, è un passo importante per migliorare la qualità di vita propria e altrui. Sembra un concetto molto banale, quasi inutile da ricordare, ma non ai giorni nostri. Se ci si lamenta continuamente, di sicuro non si è ben disposti ad apprezzare ciò che la giornata o ancor meglio la vita ci ha regalato.
Così facendo si fa in primo luogo un torto a sé stessi visto che diverse ricerche confermano come dimostrare gratitudine faccia bene alla salute. Diminuisce i livelli dell’ormone dello stress con effetti sullo stato di salute in generale, ovviamente anche quella psicologica, e a giovarne sono soprattutto le relazioni con il prossimo. Ed è questo il punto focale della questione ossia rivolgere un grazie alle persone che ci circondano per ciò che hanno fatto per noi o per ciò che realizzano continuamente e che forse noi diamo un po’ troppo per scontato.
Al lavoro come in famiglia mostrare riconoscenza per un atto compiuto e dal quale traiamo beneficio non è un segnale di poco conto, migliora la qualità delle relazioni e a quanto pare anche la produttività. Sarebbe il caso che se ne rendesse conto chi è capo di una squadra di lavoro, lì dove ci sono persone meritevoli forse è il caso di far sapere quanto uno le apprezzi. Inciderebbe moltissimo sulla motivazione personale e quindi sul servizio reso.
Non ci resta che mettere in pratica tutte le buone intenzioni e verificare quanto ci si senta meglio dopo, mettendo in conto anche qualche sorpresa sul piano dei rapporti interpersonali. Magari qualche cuore duro si scioglie e lì dove vedevamo solo muri invalicabili ne ricaviamo uno spiraglio di luce. Cosa di cui avrebbe tanto bisogno questa società così proiettata su sé stessa. La medesima gentilezza e gratitudine per un atto cortese dovrebbe essere messa in campo proprio nel vivere quotidiano. Nei gesti compiuti con automaticità, fretta e poca attenzione.
Pensando a quello che mi accade ogni giorno, l’autista del pullman che mi aspetta mentre corro per non perderlo merita di certo la mia riconoscenza, così come la persona che tiene la porta per farmi passare per prima o se la macchina rallenta anche in un punto non adibito al passaggio pedonale. Se in queste situazioni può bastare un semplice “grazie” visto che non abbiamo un livello di conoscenza con le persone che mettono in atto questi gesti gentili nei nostri confronti, diverso è il caso dei colleghi di lavoro o ancora di più per famigliari o amici.
In questi casi esprimere la gratitudine spiegando in termini più dettagliati cosa di quanto loro fanno ci fa sentire riconoscenti è quantomeno doveroso e lo fa apparire un atto meno formale. In qualsiasi modo decidiamo di essere grati, dobbiamo renderci conto che se per alcuni può essere più facile aprirsi positivamente al mondo esterno, per altri è un’attitudine che va coltivata.
Impegnarsi ad essere riconoscenti, può sembrare un’enorme forzatura e forse in molti casi lo è, ma i frutti che raccoglieremo successivamente meritano di gran lunga un tale sforzo. E poi non va sottovalutato l’effetto che il nostro cambiamento può avere sulla società intera, perché gesti di gratitudine come quelli citati, possono sembrare piuttosto insignificanti ma non è affatto così.
Se un nostro comportamento viene apprezzato e ci viene dato atto di questa riconoscenza, ci sentiamo più ben disposti verso il genere umano. Quando pensiamo di vivere in un mondo cinico diventiamo diffidenti e non siamo a nostra volta inclini a compiere atti gentili.
Un circolo vizioso che può diventare virtuoso se siamo i primi a mettere in atto un cambiamento. Prendiamolo come un atto di volontariato, perché spesso non è necessario compiere chissà quali imprese per sentirsi utili alla collettività e produrre qualcosa di concreto. Un “grazie” ha il potere di abbattere un muro, non mi pare poco per il nostro genere tanto propenso a costruirne. Il grazie può.
P.S.: Non posso quindi fare a meno di ringraziare coloro che mi hanno chiesto notizie del blog, visto che pubblico con molta meno frequenza rispetto al passato. Vi prometto che cercherò di essere più presente, mi fa piacere che continuiate a seguirmi. Spero di non deludervi e di nuovo…grazie!
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