Durante l’anno vengono spesso dedicate delle giornate a tematiche diverse che ci ricordano quanto sia importante questa o quella questione. Così magari non ci dimentichiamo l’importanza di parlare con gentilezza o di diventare consumatori equilibrati.
Questa volta il Global Wellness Day celebrato ieri, ci rammenta che per stare bene, dobbiamo seguire uno stile di vita che preveda una quotidiana camminata, alimentazione basata su cibi sani, buone relazioni sociali soprattuto in famiglia.
Insomma uno stile di vita sano che ci faccia stare bene con noi stessi, così che questo benessere si rifletta sugli altri. Niente di più vero, ci capita troppo spesso di subire il malessere di persone che scaricano i loro pesanti fardelli emotivi sul prossimo. Niente di più dannoso.
Ad istituire questa giornata è stata Belgin Aksoy, a capo di un’agenzia che opera nel settore alberghiero di lusso. Tra una camminata e un’abbondante bevuta d’acqua magari ci scappa pure un massaggio extra-lusso e a quel punto siamo a pochi passi dal paradiso. Anche se questo passaggio ce lo immaginavamo a costo zero, di certo a buon mercato per tutti.
Il motto è che se senti la bellezza in te stesso allora puoi fare qualcosa per le persone che ti circondano. Sempre che questo prendersi cura di sé non sia il solito atto di egoismo che nulla ha a che vedere con quella ricerca di armonia con l’ambiente che ci circonda di cui il pianeta e noi tutti abbiamo tanto bisogno.
Se la giornata diventa solo un’occasione per offrire pacchetti che promettono benessere e intanto garantiscono un lauto guadagno a chi li propone li vedo poco utili per la collettività. Se impariamo yoga o pilates per sentirci bene è un ottimo inizio, ma se ciò non si accompagna ad un profondo cambiamento di mentalità non è utile a nessuno se non al personale benessere di chi lo pratica e forse a qualche suo stretto familiare.
Sempre che sia veramente questo quanto si intende per benessere e allora sono io a pensarla diversamente. Sono d’accordo sulla camminata o sul bere più acqua, allora questo deve solo invogliarci a preservare l’ambiente, a non inquinarlo, a rispettarlo senza riserve. Una camminata immersi nel verde è terapeutica, una falda acquifera pura ci garantisce buona salute.
Cominciando a pensare di non essere i soli abitanti di questo pianeta, cambia la nostra prospettiva. Se ognuno di noi pensasse di essere solo un ospite che deve lasciare meno tracce possibili del suo passaggio, cambierebbe tutto. Perché la Terra non ci appartiene. Se consideriamo gli altri come compagni di questo nostro passaggio sul pianeta, visitatori alla pari che come noi vogliono solo che questo sia un piacevole cammino, allora avverrebbe una vera e propria rivoluzione.
Con un cambiamento così radicale si potrebbe veramente parlare di benessere. Un mondo dove i suoi abitanti si dimostrano ospiti rispettosi e gentili compagni di viaggio è un luogo dove chiunque vorrebbe vivere. Forse è il caso di cominciare a dedicare giornate a qualcosa di più rispondente ai bisogni del pianeta.
Si potrebbe iniziare con una giornata dedicata alla semplicità, che ci trasformi da avidi consumatori a semplici fruitori di risorse. Quanto basta per un’esistenza improntata non sulla competizione, ma su un’armoniosa convivenza con la natura e gli altri uomini.
La giornata della semplicità, per uno stile di vita basato sulla sobrietà, la vera chiave del benessere. Questa volta totalmente a costo zero.
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