Per i più ostinati sognatori e i peggior nostalgici nati in un’epoca in cui si sperava di costruire un mondo libero dalle guerre, in pace con i propri pregiudizi e finalmente capace di un doveroso rispetto verso la natura sono giorni di lunga riflessione.
Sono recentemente stati divulgati i dati delle spese militari che ogni paese al mondo ha affrontato nel precedente anno e ad effettuare queste ricerche è un istituto che ha sede a Stoccolma, per la precisione l’Istituto internazionale di ricerca sulla pace. I primi delusi saranno stati proprio loro visto che i dati parlano di un incremento della percentuale di spesa nel settore militare in una buona fetta della parte asiatica e medio orientale del mondo con un progressivo scalare posizioni di Cina, India e Arabia Saudita.
L’Italia negli anni ha progressivamente diminuito la spesa militare così come Regno Unito e Stati Uniti che comunque continuano a mantenere ben salda la prima posizione. Gli stessi vertici dell’istituto hanno commentato queste vertiginose cifre sottolineando come la persistenza elevata delle spese militari impedisca la ricerca di soluzioni pacifiche ai conflitti nel mondo.
Si è parlato sempre e tanto di pace, tanto che negli anni sono nati movimenti che hanno lottato affinché il pianeta fosse un luogo sempre meno conflittuale sino all’abbandono totale dell’uso degli armamenti. In realtà non è così che sono andate le cose. Il motivo per cui alcuni paesi hanno scalato questa inquietante classifica è dovuto al fatto che sono cresciuti economicamente.
Quindi esattamente come accade tra privati cittadini, quando si diventa persone affermate professionalmente, si cominciano a mettere in atto strategie di difesa dall’invadenza altrui, si diventa più diffidenti e la genuinità dei sentimenti, in mezzo ad una montagna di dollari, viene irrimediabilmente compromessa.
Forse il punto è proprio questo, il denaro la fa da padrone, governa le nostre vite e conseguentemente le nostre scelte e noi non facciamo nulla per far andare il mondo in una diversa direzione. Qualcuno ci aveva sperato, ma l’amore non ha preso il sopravvento.
Non solo, una lobby americana delle armi, ha addirittura progettato un modello di pistola pieghevole che si può mettere comodamente in tasca esattamente come si fa con un cellulare e immediatamente disponibile per fronteggiare qualsiasi situazione. Tranquillamente utilizzabile da mamme e professionisti, appunto.
A questo punto mi chiedo a quale valore di mercato sia invece arrivata la vita umana, se si può serenamente barattare con uno smartphone-proiettile. Se, come sembra, vale meno, molto meno di un’arma, neanche troppo distruttiva, allora quelli del ’68, stanno facendo i loro conti per cercare di capire se fossero loro ad essere troppo sognatori o se, come direbbe un fatalista doc, doveva andare così e non ci si poteva fare proprio nulla.
Chissà invece che non sia il caso di rivedere il tutto e farlo analizzare dai migliori economisti mondiali. Fa pensare il fatto che siano i paesi fornitori di petrolio ad armarsi fino ai denti, invece di investire questi soldi in fonti di energia che gli possano garantire solidità quando la fonte sarà esaurita e quella data non è poi lontanissima.
Oppure perché la Cina che è uno dei paesi dove l’inquinamento aria-acqua-suolo è uno dei più alti sul pianeta non utilizza tutti quei miliardi di dollari per invertire la rotta e rendere le sue città dei luoghi sicuri. Perché se puoi difenderti militarmente, ma poi lo smog ti uccide lentamente, non hai dimostrato di tenere comunque alla tua incolumità. Un boomerang piuttosto prevedibile.
A questo punto vorrei mettermi al tavolo con quei sognatori sessantottini, che oggi saranno degli stimabili signori, delusi e forse convertiti ad una filosofia più pragmatica. Io vorrei dire loro che bisogna ripensarla un po’ meno a suon di teoremi o concetti utopistici, e basarci sul fatto che questa è una società denaro-centrica.
Allora perché non far capire che l’ambiente e la sua tutela è il vero business? Solo i paesi che ci investiranno il loro denaro, saranno in grado di diventare potenti a lungo termine. Gli altri si indeboliranno sempre più, malvisti perché considerati fautori di uno sfacelo che incide su tutto il globo.
Invece che Peace and Love, Salute e Ricchezza, quella vera. Spiegato bene potrebbe funzionare e non sarebbero teorie irrealizzabili. Basta solo far capire che questa nuova politica porterebbe molta ricchezza, a cominciare da quella economica.
Concetto universalmente riconosciuto e compreso.